mercoledì 5 novembre 2014

LA VIA DELL'AUTORECENSIONE VOL.2



Disse (scrivendo) un mio conoscente dopo la pubblicazione del mio post La via dell’autorecensione “le seghe migliori sono quelle che ti fai da solo”. Non sono del tutto d’accordo (anche se a volte è vero, dipende da chi te le fa, se ci mette anche un po’ di bocca o di altro,…) comunque in assenza di qualcuno che me le fa sono costretto a farmele da solo.
E oggi voglio farmi una bella sega utilizzando come materiale erotico  una piccola parte del mio recente (ma non troppo) passato cantautorale. È un po’ come masturbarsi pensando a una ex morosa della quale si ricordano solo i lati più piccanti.
Forse è un po’ squallido ma lo faccio ugualmente, anche perché coi tempi che corrono non è che abbia poi tanto di meglio da fare, nemmeno di peggio, quindi lo fò e basta.
Ma veniamo al succo, ho deciso di recensire (sempre in totale autonomia, facendomi aiutare solo da quell’altra faccia, una delle tante, che compongono la mia personalità non di certo semplice e coerente, non per niente sono nato sotto il segno più odiato dello zodiaco ovverosia i Gemelli) un Cd demo che “pubblicai” (in circuiti underground fuorilegge) nell’anno 2009-2010 (anche se in realtà fu registrato nell’autunno-inverno del 2009 ma uscì solamente nel gennaio 2010), anni molto importanti per la mia carriera cantautorale, prima della grande fuga durata qualche anno che mi portò in giro per il mondo e che rifarei ad occhi chiusi, magari evitando di tornare…
Ma ora passiamo la parola a Capitan Decoro, direttamente dalla Grotta Zinzulusa:

ERAVAMO UN PAESE DI POETI, SANTI E NAVIGATORI :
Anche conosciuto come Eravamo un paese di poeti, santi, navigatori e mignotte altoatesine , questo è senz’altro il miglior lavoro del cantautore Kamal, almeno come ispirazione, sincerità, espressività e profondità. Tecnicamente va beh lasciamo stare…
Siamo qui alle prese con un Kamal piuttosto fricchettone, con i capelli lunghi dai riflessi biondi (non a caso il cd è a nome di Kamal la crapa bionda dell’Adamello), dedito a una dieta psichedelica e a letture estremamente utopiche, oltrechè alla frequentazione assidua del suo guru Mario Sigaretta, alternata a bagni rituali nel Sacro Torrente Grigna (ora gemellato con il Bidente di Corniolo, sull’appennino casentinese romagnolo), concerti con rischio di denunce soprattutto a Pisogne, etc etc etc…. (scusate ho il raffreddore…).
Abbiamo di fronte un Kamal che è cantautore al 100 % senza dubbi, almeno in quel campo, molto fiero e sicuro di sé. Un Kamal finalmente uscito dagli Inferi per trascinare sulla crosta terrestre una manciata di canzoni, più o meno adatte ad essere cantate sotto alla doccia (molto poco utilizzata dal cantautore a quei tempi…).
La registrazione è casereccia ma impeccabile. La confezione fa molto CD di Lady Gaga masterizzato e venduto illegalmente (come quello di Kamal) da ragazzi di colore nelle bettole frequentate prevalentemente da beoni nazistoidi e rumorosi e gallinelle vociferanti dalla puzza sotto il naso (per forza, con dei morosi così…).
I bollini SIAE non esistono, ma chissenefrega, chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato…etc etc etc… (mannaggia sto raffreddore…).
Ma veniamo ora all’analisi dettagliata delle tracks:
1)      ERAVAMO UN PAESE DI POETI, SANTI E NAVIGATORI: Canzone “violenta” dal sapore flamencheggiante che constata tristemente l’attuale (anche se il pezzo risale al 2009 non è cambiato molto, se non in paggio…) situazione in cui versa l’Italia (e forse non solo lei ma chissenefrega): una ridicola accozzaglia di imitatori e leccaculo di nazioni di bifolchi considerate più evolute, foreste che scompaiono per lasciar posto ad orribili zone industriali perlopiù inutili, gente che fugge disperata e altra che arriva ancora più disperata…  uno squarcio di estrema lucidità angosciante in cui l’unica speranza risiede nell’Amore.
2)      LA DOLCE DANZA DELL’AMORE: sulla scia dell’Amore si continua con questa canzonetta dal sapore molto lounge. Dolce, romantica, rinfrescante narrazione di una storia d’Amore consumata sulle rive del Sacro Torrente Grigna, qualcosa di magico, di fatato, quasi angelico, contrapposto alla volgarità e all’aggressività che la fanno da padrone un po’ ovunque. Il potere dell’Amore è incredibile. Peace & Love!!!
3)      IMPERFETTO: Senza ombra di dubbio il pezzo più puro ed ispirato di tutta la produzione kamalica, nonché il suo preferito. È anche, ovviamente, quello meno commerciale (anche se Kamal asserisce che se tutti fossero come lui sarebbe commerciabilissimo. Ma Kamal è pazzo, non ascoltatelo) data la lunghezza, la blasfemia del linguaggio e dei contenuti, il ritornello dal sapore romanticamente splatter, la parola FIGA ripetuta ben tre volte (secondo Kamal bisogna insistere perché è la cosa più importante che esista, l’origine del tutto) l’atmosfera drogosa,… . Si dice che il pezzo sia stato concepito durante un trip lisergico su di una remota spiaggia della Calabria orientale.
Qui si parla (in maniera psichedelica e rockeggiante, da qualcuno definita “rock-pacco”) in terza persona di un certo cantante chitarrista che lascia intravedere parecchie sfumature autobiografiche. Concordo pienamente sul fatto che questo sia il vero e unico capolavoro di Kamal, che per il resto è un picio che compone solo stornellacci da osteria che non strapperebbero mezza lacrima nemmeno a una sedicenne napoletana mestruata a cui è appena apparso Gigi d’Alessio con le stigmati.
4)      BALLATA DELLA CONOSCENZA: Altra canzone super ispirata ma suonata un po’ alla cazzo di cane. Da toni un po’ cupi e seriosi, forse un po’ troppo da guru illuminato della situazione (ma non a livelli di molti stronzi che scrivono caterve di libri per insegnare ai comuni mortali come trovare la felicità e la pace coi loro metodi demmerda e poi magari si suicidano e se non lo fanno potrebbero anche farlo… così la pace la trovano di sicuro…) . Comunque sia un bel pezzo, un po’ comunista, un po’ al servizio dei più poveri, dei più deboli, dei dimenticati da Dio e dai “maestri”. Ballata intrisa di viaggi, incontri, impressioni, esperienze, introspezioni. Invito all’ascolto. Se lo’avesse cantata un po’ meglio…
5)       LA VITA è TUTTA UN TRIP: è il primo dei tre pezzi live che Kamal inserisce nella seconda parte del disco (quando penso ai vinili mi sembra di bestemmiare a scrivere disco quando parlo di un CD di merda…), io avrei arrangiato pure questi ma che ci puoi fa, Kamal aveva fretta che il CD uscisse per bullarsi con le fichette… che stronzo…   Ma veniamo al pezzo… Questa fu non una prima ma una seconda assoluta di un brano appena scritto (nel dicembre 2009). Simpatico stornello bluesy rochhenrolly che ci mostra uno spaccato di vita quotidiana, tra gente che si lamenta, chi si ama, chi si odia, chi non ne può più, chi prende la chitarra e se ne va fuori dai maroni. Ritornello d’impatto, semplice e cazzuto.
6)      LA SVIZZERA: canzone ormai celeberrima, uno dei cavalli di battaglia di Kamal, soprattutto per quella fetta di pubblico a cui piace il Kamal più stornelliero, avvinazzato, tamarro, imprecatore, scurrile e un po’ razzista. Molti pensano che Kamal odi la Svizzera solo per il testo di questa canzone che in realtà non è altro che un agglomerato di luoghi comuni sulla Svizzera di cui sono portavoci gli italiani del nord, quelli che con la Svizzera ci confinano. E poi non c’è ragione di odiare la Svizzera, sarebbe un po’ come sparare sulla croce rossa (in tutti i sensi…) , non ci hanno lu sole, non ci hanno lu mare… cose che non ci hanno pure li camuni, infatti eviterò di insultarli (almeno in questa sede).
7)      CANZONE DI NATALE: non poteva di certo mancare una canzone natalizia firmata Kamal. Del resto il nostro cantautore strunzo (per non dire preferito che non è vero) ama particolarmente questo periodo molto sexy dell’anno., pieno di sfaccettature e contraddizioni come tutta la vita del resto. È senza ombra di dubbio il pezzo più divertente e  vecchio (risale al Natale 2007 la sua stesura) del disco (ancora bestemmio, Dio Zinzuluso!): alcolico, sensuale, spirituale…che vuoi di più? NATALE!!!

…A dir la verità però il pezzo migliore sarebbe la ghost track ma non ditelo troppo in giro…   

Con questo ho finito. Letto, Firmato, sottoscritto, bestemmiato, sputtanato etc etc etc (raffreddore de merda…)

Capitan Decoro (detto anche u’strunzillu)


Io nel frattempo vi aspetto gli ultimi 2 martedì di novembre al Bar Piccolo Lord di Pianborno (BS) dove suonerò per la presentazione di due birre… presto pubblicherò più informazioni, Ciao!

Kamal
   

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